Novi Sad

capoluogo della provincia autonoma della Vojvodina (Serbia), 80 m s.m., 388.490 (stima 2013), 70 km a NW di Belgrado, sulla sinistra del Danubio, di fronte a Petrovaradin, cui è unita da un ponte. Importante porto fluviale, nodo ferroviario e centro industriale e petrolchimico. § Abitata sin dall'età della pietra, nel IV secolo a.C. fu occupata dai celti e in seguito dai romani, che la inserirono nella Provincia della Pannonia. Passata al Regno di Ungheria e successivamente all'Impero Ottomano, alla fine del XVII secolo divenne un possedimento asburgico. Le prime attestazioni dell'uso del nome Novi Sad risalgono all'incirca al 1720. Nel 1748 l'imperatrice Maria Tersa la dichiarà città reale libera. Nel 1918, con lo scoppio dell'insurrezione serba contro l'Austra, la regione della Vojdovina fu annessa al Regno degli Sloveni, dei Croati e dei Serbi, in seguito chiamato Regno di Jugoslavia. Nel 1941 la città fu invasa dai tedeschi e annessa all'Ungheria. Durante l'occupazione in città operarono numerosi gruppi partigiani, che nell'ottobre 1944 la liberarono e ne dichiararono nel 1945 l'annessione alla Repubblica Socialista Federale di Jugoslavia. Nel corso della guerra del Kosovo è stata più volte bombardata. Nel 2021 è insieme alla città rumena Timișoara e alla greca Eleusi, capitale europea della cultura. §Novi Sad è inoltre un attivo centro culturale, sede di un'università (1960) e di numerosi istituti superiori, musei e teatri. In tedesco, Neusatz; in ungherese, Újvidék. § Fondata nel sec. XVII, rimase all'Ungheria sino al 1921. Fu tuttavia sempre un centro attivissimo di cultura serba. Oltre il Danubio sorge l'imponente fortezza di Petrovaradin, costruita dagli Austriaci nel sec. XVII su precedenti fortificazioni.

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