Nureev, Rudolf Hametovič

ballerino, coreografo, maître de ballet russo (in treno, fra il lago Bajkal e Irkutsk, 1938-Parigi 1993). Nel 1982 divenne cittadino austriaco. Intraprese a diciassettenne, studi regolari di danza e dopo un primo tentativo fallito alla scuola del Teatro Bolšoj di Mosca, fu ammesso a frequentare i corsi regolari dell'Istituto coreografico di Leningrado. Subito dopo il diploma entrò come solista nella compagnia del Teatro Kirov (ora Mariinskij). Nel 1961, al termine di una tournée di grande successo a Parigi, all'areoporto riuscì a sfuggire alla sorveglianza dei funzionari sovietici e chiese asilo politico in Occidente, percorrendo da quel giorno tutte le tappe di una spettacolare carriera che lo ha posto fra gli interpreti più celebri, amati e popolari del sec. XX e certo uno dei più grandi di tutta la storia del balletto. Accolto in un primo momento come stella ospite dalla compagnia del Gran Ballet du Marquis de Cuevas, fu invitato poco dopo da Margot Fonteyn ad esibirsi in coppia con lei al Covent Garden in alcune repliche di Giselle. Fu l'avvio di un sodalizio artistico rimasto memorabile nella storia del balletto, per il perfetto connubio che realizzava fra la piena maturità artistica dell'allora primadonna assoluta del balletto britannico e la bruciante energia del giovane “tartaro volante”. Nel corso della sua carriera Nureev fu poi ospite di centinaia di compagnie in tutto il mondo e direttore della compagnia dell'Opéra di Parigi dal 1983 al 1989. Protagonista non solo dei grandi classici (Don Chisciotte; Il Lago dei cigni; La bella addormentata, ecc.) ma anche, per seguire la propria sconfinata curiosità artistica e intellettuale, di titoli importanti del repertorio contemporaneo (Le jeune homme et la Mort di R. Petit; Dances at a Gathering di J. Robbins; Sacre du printemps di M. Béjart, e molti altri), di creazioni contemporanee ideate su misura per lui (fra gli altri: Lucifer di M. Graham, 1975; Moment di M. Louis, 1975; Il cappotto di F. Flindt, 1988) e di capolavori della modern dance (fra gli altri: Aureole di Paul Taylor; The Moor's Pavane di José Limón; Night Jorney ed El Penitente di M. Graham). Notevole fu anche la sua attività come coreografo, in particolare per le sue versioni dei grandi classici. Talento indiscutibile e pure molto discusso, dotato di una tecnica non priva di difetti e lacune ma anche di un istinto superlativo, di un carisma e di un senso del teatro straordinari, Nureev ha contribuito come nessun altro a rinnovare in modo radicale il ruolo e la presenza maschile sulla scena del balletto, fondendo in sé i presupposti di rinnovamento di A. Puškin e l'eredità della tradizione russo-sovietica con numerosi elementi delle diverse scuole europee con le quali entrava in contatto (quella britannica, quella antica, della tradizione bournonvilliana, quella francese). Ha inoltre, come interprete, varcato tutti i limiti tradizionali del “genere” e dello stile, provandosi in tutte le tecniche, misurandosi in tutti gli stili (compresi quelli del più lontano passato, rinascimentali e barocchi), cimentandosi nella recitazione al cinema (Valentino di K. Russell, 1977) e a teatro (nella commedia musicale The King and I, 1989).

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