O'Brien, Edna

scrittrice irlandese (Tuamgraney 1932). Ritenuta grande interprete della coscienza delle donne, i suoi temi principali sono il dolore della solitudine, il senso di colpa e la perdita. Nelle sue opere passa da un ottimismo naïf, attraverso il rancore e l'astio, a uno stadio di rassegnata ma non infelice nostalgia. Il suo presupposto è l'inconciliabilità fra gli interessi degli uomini e delle donne, e che l'indipendenza psicologica sia l'unico modo per una donna di far fronte a questo problema. Ricordiamo i romanzi: The Country Girls (1960; Ragazze di campagna), The Lonely Girl (1962; La ragazza sola), August Is a Wicked Month (1965; Agosto è un mese maligno), Girls in Their Married Bliss (1968; Ragazze nella felicità coniugale), A Pagan Place (1970; Un luogo pagano), Returning (1982; Ritornando), A Fanatic Heart: Selected Stories (1984; Un cuore fanatico: storie scelte) e Lantern Slides (1990; Lanterna magica). La verità e le contraddizioni del sentimento materno sono al centro di Time and Tide (1992; Le Stanze dei figli), il libro che assieme alla raccolta di racconti Lanterne (1990) ha definitivamente consolidato la fama dell'autrice. Dopo The House of Splendid Isolation (1994; La casa dello splendido isolamento), storia dell'incontro tra una vedova solitaria e un terrorista dell'IRA in fuga, all'inizio del 2000 ha pubblicato, per la serie Penguin Lives, una biografia su James Joyce. In Tales for the Telling (2003; Elfi e draghi. Racconti irlandesi) la scrittrice mette in scena il magico universo delle fiabe popolato da fate e gnomi.

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