Olivi, Piètro di Giovanni

teologo francese (Sérignan, Béziers, 1248-Narbona 1298). Portavoce dell'ala rigoristica del francescanesimo (spirituali), la quale si riconobbe nella posizione da lui assunta sulla questione della povertà, sintetizzata nelle Quaestiones de perfectione evangelica, Olivi ha espresso nell'insegnamento e in numerose opere scritte un pensiero filosofico e teologico particolarmente acuto e originale, i cui riferimenti culturali sono soprattutto in Bonaventura e in Gioacchino da Fiore. In polemica con l'aristotelismo, Olivi pone in dubbio la dottrina delle dieci categorie; aggiunge alle quattro cause indicate da Aristotele una quinta, la terminativa; nega che l'attività intellettiva sia l'unica a conoscere l'universale; nega che l'anima intellettiva sia forma del corpo. La sua critica all'aristotelismo prepara la via a Occam, mentre la difesa che egli fa della libertà psicologica è sull'argomento quanto di meglio sia stato scritto nel Medioevo. Le Quaestiones in secundum Librum Sententiarum e la Lectura super Apocalipsim (interpretazione generale della storia della Chiesa) sono tra i suoi scritti più significativi. La polemica sul suo pensiero, suscitata dai conventuali, proseguì dopo la sua morte: si ebbero condanne di talune sue proposizioni (Concilio di Vienne, 1312) e, nel 1317 o 1318, papa Giovanni XXII fece distruggere la sua tomba.

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