Otero, Blas de-

poeta spagnolo (Bilbao 1916-Madrid 1979). Partendo da una poesia intensamente religiosa (Cántico espiritual, 1942; Cantico spirituale) approdò, dopo anni di silenzio, a una posizione di totale impegno umano (Ángel fieramente humano, 1950, Angelo orgogliosamente umano e Redoble de consciencia, 1951, Raddoppiamento di coscienza, riuniti poi in Ancia, 1958; Ancora), presto divenuto anche sociale e politico (Pido la paz y la palabra, 1955, Chiedo la pace e la parola; En castellano, 1959, In castigliano; Hacia la immensa mayoría, 1962, Verso la grande maggioranza; Esto no es un libro, 1963, Questo non è un libro; Que trata de España, 1964, Che tratta della Spagna; Expresión y reunión, 1969, Espressione e riunione; Mientras, 1970, Nel frattempo; País, 1974, Paese). Superate le influenze degli esordi (San Giovanni della Croce, Quevedo, Miguel Hernández), la parola poetica di Otero si fece sempre più personale, scarna e pregnante, mentre divenne ossessivo il tema della Spagna, a volte contemplata in paesaggi e volti, ma più spesso motivo di dolore drammatico ed esistenziale, di sarcasmo e d'invettiva. La guerra civile lasciò tracce incancellabili nell'“anima tenera, bambina e frantumata” del poeta, non meno che i natii paesaggi baschi e le peregrinazioni in un mondo senza pace. Molto personali anche le prose narrative di Historias fingidas y verdaderas (1970; Storie false e storie vere).

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