Pappo di Alessàndria

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(greco Páppos). Matematico greco (vissuto fra il sec. III e IV), ultimo grande matematico della scuola alessandrina; scrisse commentari agli Elementi di Euclide e all'Almagesto di Tolomeo. La sua opera principale, la Collezione matematica scritta intorno al 340, riveste particolare importanza dal punto di vista storico perché oltre all'esposizione completa e sistematica delle conoscenze dell'epoca, riporta talora interi brani delle opere che erano alla base dell'insegnamento della matematica ad Alessandria, oggi in gran parte perdute. L'opera, che si compone di otto libri quasi tutti pervenutici (mancano il primo e parte del secondo), contiene una serie di problemi geometrici che introducono nozioni importanti (quali il fuoco di una parabola, la direttrice di una conica) e gli enunciati di molti teoremi (tra cui quello esprimente la superficie e il volume delle figure di rivoluzione, riscoperto più di mille anni dopo da Guldino).

"Per il teorema di Pappo vedi figura al lemma del 14° volume." In un quadrilatero piano completo (di lati AP, BP, BQ e AR) le due intersezioni di una qualunque diagonale con le altre due formano insieme ai due vertici A e B che appartengono alla prima diagonale una quaterna armonica "Per il Teorema di Pappo vedi la figura a pagina 430." , cioè una quaterna di punti il cui birapporto vale -1.

Altro nome del teorema di Pascal sull'esagono semplice inscritto in una conica. In particolare, nel caso in cui la conica degeneri in una coppia di rette in modo che i vertici ACE stiano su una retta e i vertici BDF sull'altra, il teorema prende il nome di teorema di Pappo.

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