Pennacchi, Antonio

scrittore italiano (Latina, 1950- Latina 2021). Figlio di emigrati veneti nell'Agro Pontino, è affascinato dalla politica fin da giovane, ma con alle spalle esperienze piuttosto negative, sia nella Destra sia a nella Sinistra, Pennacchi lavora come operaio in una fabbrica di Latina per oltre quarant'anni e riesce a laurearsi in Lettere, durante un periodo di cassa integrazione. Esordisce nel 1994 con il romanzo Mammut, mentre l'anno dopo pubblica Palude. Storia d'amore, di spettri e trapianti. Prende spunto da a un fatto di cronaca nera avvenuto nella sua città per scrivere Una nuvola rossa (1998), ma è con Il fasciocomunista (2003) che Pennacchi si impone definitivamente all'attenzione del pubblico e della critica. Dopo L'autobus di Stalin e altri scritti (2005), Shaw 150. Storie di fabbrica e dintorni (2006) e Fascio e martello. Viaggio per le città del duce (2008), nel 2010 vince il Premio Strega con il romanzo Canale Mussolini, in cui racconta le vicende di una famiglia veneta di contadini, sradicati dalla loro terra per lavorare nelle terre bonificate dell'Agro Pontino. Nel 2013 pubblica il romanzo di fantascienza Storia di Karel e nel 2014 Camerata Neandertal. Nel 2015 esce Canale Mussolini. Parte seconda, mentre nel 2018 dà alle stampe Il delitto di Agora. Una nuvola rossa. Nel 2020 pubblica La casa del mare. Alle elezioni comunali di Latina del 2011 ha sostenuto la lista sociale di Futuro e Libertà per l’Italia, ottenendo ampia risonanza mediatica ma solo l’1,05% dei voti. Pennacchi è morto il 3 agosto 2021 a causa di un infarto.

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