Pisìstrato

(greco Peisístratos; latino Pisistrătus), tiranno di Atene (dal 561/60 al 528/27 a. C.). Ottenne il potere in un momento di disordini sociali, forte dell'appoggio dei Diacri e della gloria militare conseguita conquistando Salamina e Nisea, il porto di Megara. Nel 556-555 fu costretto all'esilio ma i suoi avversari si dimostrarono incapaci di assicurare alla città la tranquillità sia all'interno (c'era stato, fra l'altro, il tentativo di Cilone di farsi tiranno) sia all'esterno (Teagene di Megara aveva ripreso Salamina e Nisea). Pisistrato ne approfittò per tornare. Sbarcato con un gruppo fidato di amici a Maratona, marciò su Atene e da allora governò ininterrottamente (non è degna di fede la tradizione di un secondo esilio) per 18 anni. Furono come dice anche Tucidide (VI, 54) anni di grande prosperità e di pace per Atene; Pisistrato molto amante delle arti, abbellì sontuosamente la città, accolse poeti e letterati, ma soprattutto realizzò grandi benefici sociali ed economici. Con lo sviluppo dell'artigianato e del commercio, Atene ebbe finalmente una chiara politica estera (riconquista di Salamina, predominio su Delo, centro sacro degli Ioni delle Cicladi, rapporti amichevoli con Samo, Nasso, la Lidia, ecc.) e iniziò l'espansione coloniale, cercando il dominio dell'Ellesponto, vale a dire della via del grano.

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