Descrizione generale

(o Stélla Polare). Stella α della costellazione Orsa Minore; ha magnitudine apparente visuale compresa tra 2m,08 e 2m,17, essendo una variabile del tipo cefeide, con periodo di 4 giorni; ha tipo spettrale F8 e classe di luminosità Ib: è quindi una supergigante, con luminosità 5000 volte superiore a quella del Sole, e un diametro 100 volte superiore a quello del Sole. La Stella Polare è anche una binaria spettroscopica con periodo di 30 anni; è inoltre binaria visuale con una componente secondaria distante 18‟, Polaris B, stella blu di tipo spettrale B, il cui periodo di orbitazione si aggira sui 7000 anni. Tutto il sistema dista dalla Terra circa 450 anni luce, che si riducono in ragione di 17 km/s a causa di una componente radiale in avvicinamento del moto da cui esso è animato. Il nome di Polare deriva all'astro dalla posizione in prossimità (55´ d'arco) del polo nord celeste. L'ampiezza delle fluttuazioni fotometriche nell'ultimo quinquennio è andata inspiegabilmente decrescendo fino a ridursi a 0-0,01 m nel 1994, pur mantenendosi immutato il loro periodo.

Cenni storici

È noto che il movimento di precessione dell'asse terrestre rispetto all'asse dell'eclittica (il cui periodo di ca. 25.700 anni è detto anno platonico) ha conferito nel passato la funzione di Polare a stelle via via diverse, più o meno prossime ai cerchi di precessione che, ampi 23º 26´, sono centrati sui poli dell'eclittica nei pressi della stella χ del Dragone, a N, e, rispettivamente, in vicinanza della Grande Nube di Magellano, nella costellazione del Dorado, a S. Appena ricordato che la Polare dell'emisfero australe è, ai nostri tempi, rappresentata dalla debole stellina δ Oct di 5m,5 situata nella costellazione dell'Ottante a ca. 1º dal polo celeste, notiamo che, nell'emisfero boreale, la Polare di 6000 anni or sono, all'epoca della civiltà di Ebla, era la stella ι del Dragone di 4m. Quindici secoli dopo, le misure di altezza del polo effettuate dagli astronomi egizi si riferivano alla stella Thuban (α del Dragone) di 2m, per l'osservazione della quale Ch. Barns, nel 1929, indicò l'esistenza di un corridoio obliquo praticato nella piramide di Gizeh. Nel 1000 a. C. cominciò β UMi nell'Orsa Minore, di 2m,2, a svolgere la funzione di Polare, tant'è che gli Arabi la chiamarono Kochab, nome che tuttora essa detiene con il significato di “stella del nord”. Sembra che dai Greci la stella α UMi fosse denominata con l'attuale designazione di Polare dal significato di poléō (io giro), in quanto essa, ancora distante dal polo celeste, era però la più luminosa che vi circolasse intorno, nel giro diurno del firmamento. Nell'anno 1000 dell'era volgare, il ruolo di Polare fu assunto dalla stella 32 H della costellazione della Giraffa, per trasferirsi poi all'attuale α UMi all'epoca del Rinascimento. Nel 1930 il polo celeste passò a solo 15´ d'arco da una stellina di 6m,4 che assunse perciò la denominazione di Polarissima. Fino al 2100, α UMi continuerà a essere avvicinata dal polo, il quale tenderà in seguito a uscire dall'Orsa Minore per penetrare nel Cefeo "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 172-173" "Per approfondire Vedi Gedea Astronomia vol. 1 pp 172-173" .

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