Prina, Giusèppe

uomo politico (Novara 1766-Milano 1814). Avvocato, entrato nell'amministrazione piemontese (1791), nel 1794 venne nominato sostituto procuratore generale della Corte dei Conti e nel 1798 consigliere reggente del Ministero delle Finanze. Ritiratosi a vita privata dopo l'abdicazione di Carlo Emanuele IV (1798), nel 1800 fu membro del governo provvisorio del Piemonte (1º luglio-15 settembre) e quindi inviato dalla municipalità di Novara ai Comizi di Lione (1801-02). Nominato da Napoleone ministro delle Finanze della Repubblica italiana (1803), mantenne tale carica anche durante il Regno d'Italia dimostrando un'eccezionale competenza (riformò la zecca, unificò le monete in corso negli staterelli preesistenti, riorganizzò le poste, rinsanguò l'erario, ecc.) e guadagnandosi la fiducia totale di Napoleone Bonaparte che lo ricompensò a più riprese con titoli e onorificenze. Le sue energiche e rigorose misure fiscali e la devozione a E. Beauharnais gli attirarono però l'animosità del popolo e dell'aristocrazia patriottica e di quella austriacante per cui nella sommossa succeduta alla caduta di Napoleone fu massacrato (20 aprile 1814) dalla folla inferocita.

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