Progressive Party

nome di una formazione politica, presentatasi come “Terzo partito” alle elezioni presidenziali statunitensi del 1912, 1924 e 1948. Nel 1911 un gruppo di rappresentanti repubblicani, guidati dal senatore La Follette e contrari alla politica del presidente Taft, organizzò la National Progressive Repubblican League, di cui Theodore Roosevelt divenne ben presto il capo. Alla Convenzione repubblicana di Chicago, in cui Taft fu confermato candidato per un secondo mandato, il gruppo progressista si staccò dal partito, decidendo di presentarsi alle elezioni con Roosevelt come candidato; ma la scissione dei repubblicani favorì il democratico Wilson. Rientrati nei ranghi repubblicani durante la guerra, i vecchi dissapori ripresero mordente durante le presidenze Harding e Coolidge, tanto che nel 1924 i progressisti si presentarono alle urne con La Follette come candidato alla presidenza venendo battuti nuovamente. Nel 1948 nacque un partito progressista con ben altre caratteristiche, per impulso del democratico H. A. Wallace, contrario soprattutto alla politica estera dell'Amministrazione (piano Marshall e Dottrina Truman); appoggiato dal Partito comunista, riportò una netta sconfitta alle elezioni dello stesso anno.

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