Pyrev, Ivan Aleksandrovič

regista cinematografico russo (Kamen sull'Ob, Siberia, 1901-1968). Ex attore di teatro (anche con Ejzenštejn), esordì nel cinema sul finire del muto con ritratti satirici, ma acquistò rinomanza con la commedia musicale kolchoziana (La fidanzata ricca, 1938; I trattoristi, 1939; La guardiana di porci e il pastore, 1941), affermando un realismo socialista gaio e leggero, in contrasto sia con la realtà, sia con gli schematici agit-drammi La tessera del partito (1936) e Il segretario del partito (1942). Dopo Alle sei di sera dopo la guerra (1944), curiosamente lirico, con un dialogo interamente in versi, colse i maggiori successi con La canzone della terra siberiana (1948) e I cosacchi del Kuban (1950), considerati tra i film più “verniciati” del tempo. Dedicò gli ultimi anni a concitate illustrazioni dostoevskiane (L'idiota, 1957; Le notti bianche, 1961; I fratelli Karamazov, uscito postumo nel 1969).

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