Quìndici giòie del matrimònio, Le-

(Les quinze joies du mariage), satira francese di incerta datazione (forse 1430) e di ancor più incerta attribuzione, sebbene il nome dell'autore sia suggerito da una sciarada che figura in alcuni manoscritti (si era pensato ad Antoine de La Sale, ma vi è anche chi propone Gilles Bellemère, vescovo di Avignone). L'opera si ricollega al vecchio e abusato tema della letteratura misogina, fiorita durante tutto il Medioevo, ma l'autore gli infonde nuova vitalità grazie a un ironico spirito di osservazione, al buon umore, alla finezza psicologica, alla visione veramente universale del problema che lo porta all'accettazione di una convivenza, fatta di gioie e di dolori, necessaria per vincere la solitudine dell'esistenza.

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