Róma, Sacco di-

tremendo saccheggio della città di Roma, compiuto nel 1527 dai lanzichenecchi dell'imperatore Carlo V. Durante la guerra tra questo sovrano e la Lega di Cognac (a cui aveva aderito papa Clemente VII), il duca di Urbino, comandante degli alleati italiani, per incertezza e obiettive difficoltà non seppe impedire la concentrazione in alta Italia di un esercito imperiale guidato dal conestabile di Borbone e la marcia di questo verso Roma. Il 6 maggio 1527 la città, che poteva contare su un esercito raccogliticcio di 4-5000 uomini comandati da Renzo di Ceri (Lorenzo Orsini), fu perciò investita quasi improvvisamente da una colonna di 35.000 soldati nemici. Il Borbone, in un tentativo di superare le mura, rimase ucciso ma i suoi soldati, in gran parte lanzichenecchi luterani e antipapali, lanciandosi nella lotta con furore vendicativo, infransero ogni resistenza e penetrarono a Roma. Clemente VII riuscì a salvarsi a Castel Sant'Angelo grazie al sacrificio della guardia svizzera che rimase quasi completamente sul campo insieme al comandante Gaspard Roust. La città si trovò abbandonata alle peggiori violenze e a uno spietato saccheggio che durò molti giorni.

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