Radom

città (227.613 ab.) della Polonia, nel voivodato di Mazowieckie, 90 km a S di Varsavia, a 170 m alla destra del fiume Radomka. Importante nodo ferroviario, è unita con un oleodotto alla zona petrolifera di Krosno-Jasło. Vi hanno sede industrie e stabilimenti. Possiede alcune chiese antiche, tra cui la parrocchiale del sec. XIV. § Sviluppatasi come centro commerciale già nel sec. XII, ebbe privilegi di città da Casimiro il Grande (sec. XIV); vantava allora un castello e una cinta di mura. Vi venne sottoscritto l'Atto di Unione (“Unione di Radom”) che sanciva l'alleanza permanente tra Polonia e Lituania (1401). Nei sec. XVII-XVIII vi risiedette il Tribunale Camerale della Repubblica; qui si riunirono (1767) in una Confederazione, detta appunto “di Radom”, i magnati che, contro le intenzioni di re Stanislao Augusto e dei nobili più illuminati, volevano conservare l'anarchia nobiliare, magari sotto l'egida della Russia (il vero ispiratore della riunione fu infatti l'ambasciatore russo Repnin). Nel 1795 fu annessa all'Austria e nel 1815 passò alla Russia. Ritornata polacca nel 1918, durante la II guerra mondiale subì, a opera dei Tedeschi, atroci massacri nonché l'istituzione di un “ghetto” che contenne oltre 40.000 persone.

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