Rerum Italicarum Scriptores

monumentale raccolta di fonti della storia d'Italia dal 500 al 1500, ideata da Ludovico Antonio Muratori (che raccolse in parte un'idea abbozzata da Apostolo Zeno) e pubblicata dal 1723 al 1751, in 28 volumi. L'onere editoriale fu assunto da un gruppo di dodici patrizi lombardi che costituirono la Società Palatina; all'opera cooperarono, da ogni parte d'Italia, numerosi collaboratori, cosicché la raccolta supera i limiti della mera erudizione per assumere la fisionomia di storia municipale italiana. Notevole è l'influsso del Leibniz e della sua concezione di progresso storico nella formazione del concetto muratoriano di Medioevo, nella funzione positiva assegnata dal Muratori ai Goti e in genere ai “barbari” e infine nella storia delle istituzioni ecclesiastiche, trattata, per la prima volta dopo la Controriforma, secondo una concezione rigorosamente laica. Una nuova edizione dei Rerum Italicarum Scriptores fu intrapresa nel 1900 per impulso di G. Carducci e di V. Fiorini e sotto il patronato di una nuova Società Palatina; dopo la morte del Carducci, la direzione dell'opera fu assunta da P. Fedele, sotto il patrocinio dell'Istituto Storico Italiano.

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