Ricci Signorini, Giacinto

poeta italiano (Massa Lombarda, Ravenna, 1861-Cesena 1893). Discepolo del Carducci, predilesse il metro barbaro, che impiegò per esprimere una sensualità esuberante, in contrasto con l'ispirazione “dolorante” (Croce) delle sue Rime (1890). Con l'amico S. Ferrari, sentì il richiamo della poesia popolare romagnola, specie delle “romanelle” e dei “canti alla stesa”. Morì suicida.

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