Sótto il manto della nòtte

(Jagte raho, propr., All'erta), film indiano (1957) di Raj Kapoor (produttore e interprete), tipico della sua personalità, benché firmato per la regia e la sceneggiatura da Sambhu Mitra e Amit Maitra. Cercando da bere nel cortile di un palazzo, il protagonista, un vagabondo di ascendenza charlottiana, un puro di cuore, viene scambiato per ladro dagli inquilini, i quali, dietro la facciata della rispettabilità, celano vizi, corruzione, banditismo. Alla fine il vagabondo, prima muto perché impegnato soltanto a fuggire e a nascondersi, rivolge un'allocuzione (non priva di riferimenti al discorso finale del Dittatore di Chaplin) che è insieme candida, allegorica e sincera, come lo è il film.

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