Biografia

(ebraico Šimšōn). Mitico “giudice” d'Israele (sec. XII a. C.). Combatté contro i Filistei, allora dominanti, compiendo prodigi di valore e grandi stragi di nemici. I Filistei infine gli inviarono una giovane donna, Dalila, la quale riuscì a scoprire che la sua forza eccezionale risiedeva nella capigliatura. Gliela tagliò e lo consegnò ai Filistei. Ma Sansone, ottenuto il perdono da Dio, si vendicò delle umiliazioni subite facendo crollare le colonne dell'edificio sul quale era radunato il popolo nemico in festa. I suoi amori, i suoi indovinelli, le sue imprese solitarie basate sull'eccezionale forza fisica (per cui per antonomasia il suo nome è entrato nell'uso comune per indicare un uomo di forze straordinarie) hanno più del racconto popolare e del folclore che non della storia. Il legame tra la forza di Sansone e la sua capigliatura non è d'altra parte elemento puramente fiabesco, ma ha la sua origine religiosa nella consacrazione di Sansone come nazireo.

Spettacolo: teatro e musica

La figura di Sansone e la sua vicenda hanno ispirato numerose opere, generalmente incentrate sulla perfida astuzia femminile come elemento distruttore della forza dell'uomo. Nella letteratura drammatica fa spicco la tragedia in cinque atti Samson Agonistes (1671) di John Milton, modellata sui tragici greci e carica di una disperazione di carattere scopertamente autobiografico. Nella musica spiccano l'opera Sansone e Dalila (1877) di C. Saint-Saëns e un oratorio (1743) di Händel.

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