Santo Stéfano Quisquina

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comune del Libero Consorzio Comunale di Agrigento (73 km), 730 m s.m., 85,92 km², 4237 ab. (stefanesi o quisquinesi), patrono: santa Rosalia (prima domenica di giugno e martedì successivo).

Centro situato sul versante settentrionale della Serra Quisquina. Sede di un antico insediamento arabo, nel sec. XIII venne infeudato ai Caltagirone, sviluppandosi a partire dal Quattrocento. Successivamente passò ai Sinisi e poi ai Larcan, restando in loro possesso fino al sec. XVI. Gli ultimi feudatari furono i Ventimiglia. § La chiesa madre dedicata a San Nicola di Bari (sec. XVI) conserva un crocifisso in legno intagliato. Degni di nota sono il palazzo dei Ventimiglia (1745) e la fontana in pietra del Settecento in piazza Castello. § L'economia si basa prevalentemente sull'agricoltura, che produce cereali, mandorle, olive, agrumi, mele e foraggi per l'allevamento bovino, ovino e caprino. La piccola industria opera nei settori alimentare (salumi e pasta), dei materiali da costruzione (calcestruzzo) e della lavorazione del marmo. § Nei dintorni è il santuario di Santa Rosalia alla Quisquina (1760), decorato da alcuni affreschi ottocenteschi dei fratelli Manno.

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