Scano di Montifèrro

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comune in provincia di Oristano (48 km), 380 m s.m., 60,48 km², 1725 ab. (scanesi), patrono: san Pietro Martire (29 giugno).

Centro situato sul versante settentrionale del monte Ferru, alla sinistra del rio Mannu, che sfocia nei pressi della punta di Foghe. Sorto in una zona di insediamenti nuragici, fece parte, durante il Medioevo, del Giudicato di Torres e, nel 1105, fu in parte donato dal giudice Costantino al locale monastero dei monaci camaldolesi. Nel sec. XIV passò nel Giudicato d'Arborea e, nel 1409, fu conquistato dagli Aragonesi, che lo concessero in feudo a Guglielmo de Montagnana (1417); fu poi degli Zatrillas e degli Amat, che lo tennero fino all'abolizione dei feudi (1839).§ La parrocchiale della Madonna del Rosario, ricostruita nell'Ottocento, ha un campanile quattrocentesco. Secentesca è la facciata della chiesa di San Niccolò. Il territorio è ricco di nuraghi e di “tombe dei giganti” (notevoli quelle di Pedras Doladas).§ L'economia si basa in prevalenza sull'agricoltura, che produce cereali, olive e uva, e sull'allevamento ovino e bovino; sono attive aziende nei settori alimentare (frantoi, caseifici e salumifici), della carpenteria in legno e in metallo e dei serramenti, ed è fiorente l'artigianato del ricamo, dei tappeti, degli arazzi a telaio, del ferro battuto, dei coltelli a serramanico e delle cassepanche in legno intagliato.

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