Seifert, Jaroslav

poeta ceco (Praga 1901-1986). Esordì come tipico poeta proletario (La città in lacrime, 1921), quindi fu tra i maggiori interpreti del Poetismus (Sulle onde della telegrafia senza fili, 1925; L'usignolo canta male, 1926; Il piccione viaggiatore, 1929). Le sue raccolte successive sono caratterizzate da un fondo di tristezza, di delusione, di isolamento. Splendide sono le liriche dedicate a Praga (Vestita di luce, 1940; Il ponte di pietra, 1944; Praga, 1958; Versi su Praga, 1962) e ricche di suggestioni quelle ispirate dall'amore per la patria (Otto giorni, 1937; Spegnete le luci, 1938; Il ventaglio di Božena Němcová, 1940; Canto su Viktorka, 1950). Tra i libri più maturi di Seifert si ricordano Il bacio per il viaggio (1965 e 1972), Il concerto sull'isola (1965), La cometa di Halley (1967), La fusione delle campane (1967) e La colonna della peste e altri versi (1977). Nel 1984 fu insignito del premio Nobel per la letteratura.

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