Serégno

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comune in provincia di Monza-Brianza, 222 m s.m., 13,01 km², 41.742 ab. secondo una stima del 2007 (seregnesi), patrono: santa Valeria (ultimo lunedì di aprile).

Centro situato fra il fiume Lambro e il torrente Seveso, pressoché saldato con Desio e Cesano Maderno. Forse di origine altomedievale, fu uno dei borghi più popolosi della Lombardia, mai soggetto a vincoli feudali. La prima e sicura testimonianza della presenza di un organismo comunale nel borgo risale al 1273. § Medievali sono la torre del Baradello e la cosiddetta “torre del Barbarossa” (secondo la tradizione voluta dall'imperatore come luogo di avvistamento lungo la direttrice Como-Milano al tempo delle lotte con i comuni lombardi), un tempo campanile (sec. XI) della demolita chiesa gotica di San Vittore. La collegiata di San Giuseppe (seconda metà del sec. XVIII), con pronao classico di O. Cabiati (sec. XIX), è una delle prime imitazioni del pantheon in Lombardia ed è opera di E. Pini. Si segnalano inoltre l'oratorio di San Rocco (sec. XVI, rimaneggiato nel sec. XVIII), completamente affrescato, e il santuario neogotico di Santa Valeria che conserva opere dei Sabatelli, di G. Nuvolone e numerosi ex voto. § L'economia si basa sull'industria, attiva nei settori chimico, tessile, meccanico, dei materiali da costruzione, dell'abbigliamento, dell'arredamento, della lavorazione del legno (mobili), della gomma e delle materie plastiche. Si coltivano cereali, ortaggi, alberi da frutto e foraggi. § La città ospita la rassegna Itinerari musicali (dicembre-gennaio). Vi nacque l'architetto Vincenzo Seregni (ca. 1504-1594).

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