Sidèrno

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comune in provincia di Reggio di Calabria (104 km), 5 m s.m., 31,49 km², 16.734 ab. (sidernesi), patrono: Maria Santissima di Portosalvo (8 settembre).

Centro del litorale ionico, posto alla destra della foce del fiume Torbido. Di antica origine, ebbe notevole sviluppo dopo la distruzione di Locri a opera dei Saraceni (sec. X). Già casale della Contea di Grotteria, ne fu smembrato nel 1561 per essere dato in feudo ai Carafa, che lo fortificarono. § Nel borgo murato di origine medievale, situato in posizione elevata, è la chiesa madre dedicata a San Nicola, che presenta un portale tardorinascimentale con statua marmorea del santo (sec. XV), e custodisce un pergamo e un coro del sec. XVI, tele e altari dei sec. XVII e XVIII. § È uno dei comuni della provincia con la maggiore superficie agraria destinata agli agrumi; vi si affiancano l'olivicoltura, la viticoltura e la floricoltura. L'industria ha un discreto sviluppo, soprattutto nei settori alimentare (oleifici, caseifici e produzione di estratti di liquirizia), chimico, dei laterizi, dell'abbigliamento e della lavorazione del legno. Altre risorse provengono dalla pesca e dal turismo balneare. È attivo l'artigianato della ceramica, dei tessuti realizzati con il telaio manuale, delle ceste di canna e castagno e delle pipe in radica.

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