Simon, Herbert A.

sociologo statunitense (Milwaukee, Wisconsin, 1916-Pittsburgh 2001). Studioso di sociologia dell'organizzazione industriale, i suoi studi hanno abbracciato molteplici campi della ricerca, che vanno dalla psicologia sperimentale alla scienza cognitiva, dall'economia all'intelligenza artificiale, all'epistemologia. Negli anni Quaranta le sue ricerche lo hanno portato a criticare il modello classico dell'Homo oeconomicus e a sviluppare in economia un modello più realistico del problema della capacità decisionale dell'individuo, basato sulla nozione di “razionalità limitata”, che più tardi nel 1978 gli valse il premio Nobel per l'economia. Questi suoi studi, negli anni Cinquanta, sono stati fondamentali per la realizzazione dei primi programmi degli elaboratori elettronici, che simulavano le decisioni umane in diverse attività di problem solving come gli scacchi o la dimostrazione di teoremi: programmi annoverati tra quelli che hanno gettato le basi per la realizzazione dell'intelligenza artificiale e della scienza cognitiva. Simon nei suoi lavori ha sottolineato, inoltre, come scelta di mezzi più razionali per l'elaborazione di modelli organizzativi efficienti, la necessità di tener conto delle motivazioni psicologiche di tutti coloro che fanno parte di un'organizzazione, in quanto questa non si presta a essere affidata a un singolo individuo, data la complessità delle variabili da considerare. In questo modo la struttura amministrativa offre a ciascun membro dell'organizzazione informazioni tali da consentirgli di assumere decisioni razionali, nell'ambito di una gamma di alternative limitata. Tra i suoi scritti si ricordano: Administrative Behavior (1947; Il comportamento amministrativo), Organizations (1958; in collaborazione con J. G. March), The Shape of Automation (1965; Il modello dell'automazione), Models of Bounded Rationality (1982; Modelli di razionalità limitata).

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