Simonétta, Umbèrto

narratore italiano (Milano 1926-1998). La sua narrativa si è inizialmente ispirata al prorompente vitalismo del mondo giovanile e popolare milanese (Lo sbarbato, 1961; Tirar mattina, 1963; Il giovane normale, 1966; Virgo, 1972). Attraverso la forma del romanzo-parabola, Simonetta ha poi rappresentato con satira graffiante il conformismo pseudoprogressista (Lo svergognato, 1974) e la disumanità di una società tecnocratica che si spinge fino alla programmazione della morte (I viaggiatori della sera, 1976). Ha poi scritto per il teatro le commedie brillanti Sta per venire la rivoluzione e non ho niente da mettermi (1977), Mi voleva Strehler (1978) e Caro Tognoli (1982). Del 1988 è la raccolta di storie comiche Il turpe squisito, seguita da Le ballate del Cerutti (1994), Celentano (1995) e Come dicevo domani (1996). È noto anche come paroliere di canzoni, soprattutto per G. Gaber (Una fetta di limone) e per F. De André.

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