Sinisgalli, Leonardo

poeta italiano (Montemurro, Potenza, 1908-Roma 1981). Laureatosi in ingegneria, fu un qualificato esperto delle tecniche pubblicitarie nei più diversi rami dell'industria. Dal 1953 al 1958 diresse la rivista Civiltà delle macchine. La produzione poetica di Sinisgalli muove dall'esigenza di far convivere nella scrittura le sue due diverse vocazioni, scientifica e letteraria: un'inclinazione ermetica (con sensibili influssi ungarettiani) si combina, nei suoi primi versi (18 poesie, 1936), con un'attitudine al rigore intellettuale e all'evidenza epigrammatica. Nei Campi Elisi (1939), seguiti dalle raccolte Vidi le Muse (1943) e I nuovi Campi Elisi (1947) e dalle prose di Fiori pari, fiori dispari (1945) e Belliboschi (1949), il tema dominante è il ritorno al magico mondo dell'infanzia, a un paesaggio lucano sospeso tra realtà e mito; al tono discorsivo con cui Sinisgalli evoca un'ancestrale civiltà contadina si contrappone, in altre prose (Quaderno di geometria, 1935; Furor mathematicus, 1944; Horror vacui, 1945), un'argomentazione lucida, che stringe in una morsa di sapienza e di distacco la poesia successiva, chiusa nei confini di un'arida metafisica (Quadernetto della polvere, 1948; La vigna vecchia, 1952; Tu sarai poeta, 1957; La musa decrepita, 1960; Cineraccio, 1961; L'età della luna, 1962; Paese lucano, 1962; Il passero e il lebbroso, 1970; L'ellisse, 1974; Mosche in bottiglia, 1975). Le sue ultime poesie sono raccolte in Dimenticatoio (1978). Scrisse inoltre i volumi di prosa: Prose di memoria e d'invenzione (1964), Calcoli e fandonie (1970), Un disegno di Scipione e altri racconti (1975), Ventiquattro prose d'arte (postumo, 1983).

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