Soyinka, Wole

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Biografia e opere

Scrittore nigeriano di lingua inglese (Abeokuta 1934). Di stirpe yoruba, laureatosi all'Università di Ibadan (Nigeria) poi a quella di Leeds (Inghilterra), seguì i corsi di arte drammatica al Royal Court Theatre di Londra. Tornato in patria, si occupò sempre di teatro e fondò due compagnie drammatiche: The Masks (1960) e Orisun Theatre (1964). All'inizio della guerra del Biafra, un suo appello per la conciliazione gli valse due anni di prigionia (1967-69). Liberato alla fine della guerra, è stato direttore della scuola drammatica dell'Università di Ibadan (1969-72), professore all'Università di Ife (1972) e direttore artistico dell'Orisun Theatre. Dal 1974 dirige la rivista Ch'Indaba (prima Transition), pubblicata ad Accra, in Ghana. Nel 1985 è diventato presidente dell'Istituto internazionale del teatro dell'UNESCO e l'anno successivo ha ricevuto il premio Nobel per la letteratura. Dopo il colpo di Stato di Abacha (1993), Soyinka ha denunciato più volte il regime golpista nigeriano, motivo per cui, nel 1994, le autorità del suo Paese gli hanno ritirato il passaporto e poi il lasciapassare dell'ONU Riuscito a scappare, ha continuato l'opera di denuncia del regime di Abacha e di critica dell'indifferenza occidentale, che gli ha procurato, nel 1997, l'accusa di tradimento e la condanna a morte da parte del governo della Nigeria. È membro dell'Académie Universelle des Cultures e insegna all'Università di Emory, ad Atlanta. Poeta intimo e profondo, limpido e puro, sottilmente inquieto (Idanre and Other Poems, 1967; Poems from Prison, 1969; A Shuttle in the Crypt, 1972; Ogun Abibiman, 1977; Mandela's Earth and Other Poems, 1989); romanziere notevole per la tecnica ardita e l'acuta psicologia (The Interpreters, 1965; Season of Anomy, 1973; Aké. The Years of Childhood, 1981); nei due romanzi Isara. A Voyage around Essays (1989) e Ibadan the Penkelemes Years (1994), Soyinka ha poi proseguito il racconto degli eventi della propria vita. Saggista dalla visione ampia e originale, ha pubblicato i volumi Myth, Literature and the African World, 1976; The Critic and Society, 1982 e Art, Dialogue and Outrage, 1988. Nel 2005 ha pubblicato Clima di paura e nel 2007 Sul far del giorno.

Teatro

Soyinka è soprattutto un drammaturgo. Il suo teatro, originalissimo, ora potentemente drammatico, ora pervaso da un sottile umorismo o da un violento sarcasmo, si ricollega alla tradizione yoruba, fondendo testo, musica e danza, realtà e mito, ma riflette anche la formazione occidentale dell'autore, che rifiuta di lasciarsi limitare da un orizzonte puramente africano. Le sue opere: The Lion and the Jewel (1959; Il leone e il gioiello), The Swamp Dwellers (1959; Gli abitanti della palude), The Dance of the Forest (che rappresentò il teatro nigeriano alle feste per l'indipendenza, nel 1960, e fu pubblicata nel 1963), The Road (1965; La strada), The Kongi's Harvest (1967; La messe di Kongi), Madmen and Specialists (1970; Pazzi e specialisti), Before the Blackout (1971; Prima dell'oscuramento), Jero's Metamorphosis (1973), Camwood among the Leaves (1973), The Bacchae of Euripides (1974), Death and the King's Horseman (1975), Opera Wonyosi (1981), A Play of Giants (1984), Requiem for a Futurologist (1985), Childe Internationale (1987), fanno di lui il più completo drammaturgo africano e il più noto anche all'estero. In uno stile solo apparentemente realistico, ma denso di significati simbolici e di elementi magici, Soyinka esprime sdegno, angoscia e rivolta per un mondo miserabile e corrotto, feroce e disperato, su cui dominano la stupidità e la bassezza dell'uomo. Tale realtà gli ha ispirato numerosi articoli, il saggio The Man Died (1972; L'uomo morì) e varie iniziative, tra cui rientra la fondazione dell'African Literature Association (1975), composta da scrittori neri e bianchi.

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