Strout, Elizabeth

Scrittrice statunitense (Portland, 1956). Nata nel Maine, è cresciuta a Duhram nel New Hampshire. Figlia di un professore di scienze e di una professoressa d’inglese, Strout si laurea in Letteratura inglese al Bates College di Lewiston, nel Maine. In seguito, si laurea anche in Legge alla Syracuse University College of Law (1982). In quegli anni inizia a dedicarsi alla scrittura di racconti apparsi su riviste come Redbook, Seventeen, The New Yorker. L’opera con cui la Strout si afferma definitivamente come scrittrice è Amy e Isabelle (2000) con cui è finalista all’Orange Prize e nominata per il premio PEN/Faulkner per la narrativa. Dal romanzo viene tratto un film per la televisione, con Elisabeth Shue. Nel 2006 esce il suo secondo libro, Abide with Me (Resta con me), ambientato in una piccola cittadina del New England durante gli anni della Guerra fredda. Nel 2008 Elizabeth Strout dà alle stampe Olive Kitteridge, una raccolta di storie brevi ambientate nel Maine che ruotano attorno a una donna, ai suoi familiari e amici. Il romanzo le vale nel 2009 il Premio Pulitzer for Fiction e nel 2010 il Premio Bancarella. Il libro si è rivelato un grande successo di pubblico e critica. Nel 2013 esce The Burgess Boys (I ragazzi Burgess) e nel 2016 My Name Is Lucy Barton (Il mio nome è Lucy Barton). È del 2017 Anything is Possible, il suo sesto romanzo. Nel 2019 esce Olive Again (Olive, ancora lei), seguito di Olive Kitteridge. Tutte le sue opere si caratterizzano per essere romanzi classici, corposi, avvolgenti, dove la sperimentazione linguistica è ridotta al minimo e la storia si sviluppa per cerchi concentrici attorno ai protagonisti e alle loro storie: prima i drammi segreti che li legano; poi la comunità che li contiene, quella provinciale, impietosa e talvolta asfissiante dei villaggi della provincia americana; successivamente, in una circonferenza più ampia, gli stravolgimenti portati dal progresso; infine, la Natura, che osserva tutti, immutabile, noncurante e bellissima.