Geografia

Città (1.191.043 ab. nel 1996) dell'Irannordoccidentale, capoluogo della provincia dell'Azerbaigian Orientale, 500 km a NW di Teheran, cui è collegata per ferrovia. Situata a 1348 m ai piedi del monte Sahand, in una fertile oasi nella pianura che digrada dolcemente verso il lago di Urmia, è soprattutto un notevole emporio commerciale (cotone, tappeti) sulle direttrici di traffico per la Russia e la Turchia e grande centro manifatturiero con industrie alimentari, tessili, chimiche, meccaniche e conciarie. Università. Aeroporto.

Storia

Anticamente chiamata Tauris, fu ricostruita nel 791 d. C. dopo essere stata distrutta da un terremoto. Importante nodo carovaniero, era già centro fiorente al tempo di Marco Polo. Divenne in seguito capitale dei domini del sovrano mongolo Maḥmud Ghāzān (1295-1304) e dei suoi successori. Nel 1392 fu conquistata da Tamerlano. Nel sec. XV fu la capitale del regno turco del Montone Nero. Disputata a lungo tra Osmanli e Persiani (sec. XVI-XVII) fu infine stabilmente occupata da questi ultimi. Nel 1908 fu al centro della rivoluzione nazionalista e liberale. Durante la seconda guerra mondiale fu occupata (1941-46) dai sovietici.

Architettura

A causa dei frequenti terremoti ha perso gran parte dei suoi splendidi monumenti medievali. Del più illustre di essi, il Masǧid-i-Kabūd (Moschea Azzurra), costruito nel 1465-66 con otto ambienti a cupola intorno alla sala centrale, anch'essa cupolata, non restano che il grande portale, qualche pilastro e arco della corte e la parte inferiore della sala di preghiera; splendida la decorazione in kashi. Del Masǧid-i ʽAlī Shāh (1310-20), poi trasformato in cittadella, restano imponenti rovine.

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