Talamóne

frazione del comune di Orbetello (provincia di Grosseto), posta a 32 m s.m. su un promontorio roccioso all'estremità meridionale dei monti dell'Uccellina. Centro portuale dell'antica Etruria, fu teatro di una grande vittoria dei Romani sui Galli nel 225 a. C. Agli inizi del sec. XIV appartenne all'abbazia di San Salvatore sul monte Amiata che la vendette a Siena. Fu poi occupata dai ghibellini senesi e da Pietro d'Aragona (1328). Nel 1357 Siena stipulò un trattato con Firenze per l'utilizzazione del porto. Nel 1557 fu inglobata nello Stato dei Presidi. Alla partenza dei Mille Garibaldi vi fece tappa per rifornirsi e per sbarcare alcuni volontari che si impegnarono in una mal riuscita manovra diversiva. § Sul poggio di Talamone Vecchio o Talamonaccio, opposto al centro moderno, si sono trovati resti di un tempio di tipo italico del sec. II a. C.; le sculture fittili che decoravano uno dei frontoni, ora ricostruito nel Museo “Frontone di Talamone” a Orbetello, raffigurano il mito di Anfiarao e dei Sette contro Tebe. All'età romana appartengono i resti di un ponte sul fiume Osa e di numerose ville sparse sul territorio.

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