Tarkovskij, Andrej Arsen'evič

regista cinematografico sovietico (Zavroze, Ivanovo, 1932-Parigi 1986). Nel 1962, col suo primo film, L'infanzia di Ivan, diede un'immagine straziante della guerra, vista attraverso gli occhi di un bambino. Nell'opera successiva, Andrej Rublëv, le inquietudini, il lirismo, la “religiosità” dell'autore si espressero in un affresco storico-biografico anticonvenzionale, che riportava il cinema sovietico al livello dei maestri di un tempo. Per Solaris (1972), suo primo film a colori, Tarkovskij si ispirò a un romanzo di fantascienza polacco, mettendo in relazione le angosce cosmiche coi problemi morali e filosofici, i quali ritornarono in un'opera autobiografica e dal linguaggio moderno: Lo specchio (1974). All'enigmatico Stalker (1979), nuovamente centrato su un “incubo” avveniristico, seguì Nostàlghia (1983), un'ulteriore meditazione sull'uomo e sull'intellettuale, nella cornice di un'Italia più del passato che del presente (che Tarkovskij accosta alla vecchia Russia). Il film successivo, Sacrificio, vinse il gran premio della giuria a Cannes nel 1986.

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