Tirreniàno

agg. e sm. [sec. XX; dal Mar Tirreno]. Piano geologico del Pleistocene superiore (Quaternario) istituito nel 1914 da A. Issel basandosi sui depositi litorali calcarei o calcarenitici frequentemente fossiliferi. Il Tirreniano fu istituito da Issel per comprendere depositi litorali terrazzati caratterizzati da una malacofauna contenente “ospiti senegalesi”, specie di molluschi attualmente viventi nell'Oceano Atlantico, lungo le coste del Senegal, ma estinti all'interno del Mediterraneo. Tra le forme più note, sono caratteristici i GasteropodiStrombus bubonius (importante e frequente tanto che spesso i depositi tirreniani sono indicati anche col nome di “spiagge a Strombus”), Cantharus viverratus e Conus ermineus. La presenza di tali molluschi denota, durante il Tirreniano, un clima più caldo di quello attuale. In effetti le curve eustatiche del livello del mare (quelle curve che ricostruiscono le quote di stazionamento del livello marino rispetto a quello attuale) indicano, durante il Tirreniano, un sollevamento rispetto al livello attuale di circa 5 m. Ciò denota un maggiore volume di acqua oceanica, sicuramente legato a un maggiore volume di ghiacci disciolti (calotta antartica e pack artico) a causa delle temperature mediamente più elevate. In realtà, sembra che i molluschi senegalesi siano tipici dell'intervallo più caldo che viene indicato con il termine di sottopiano eutirreniano. Gli altri due intervalli, meno caratterizzati e di più difficile interpretazione vengono riferiti, invece, al sottopiano neotirreniano. In genere, nelle zone stabili della crosta terrestre, dove, cioè, non si è avuta in tempi recenti, attività tettonica, i depositi tirreniani relativi all'Eutirreniano si rinvengono a quote intorno ai 5 m s. m., cioè all'originaria quota di deposizione (in Italia, per esempio la Sardegna può essere considerata una zona stabile). Molto più frequentemente, tuttavia, i depositi tirreniani si rinvengono a quote diverse, spesso anche molto più elevate. Lungo la costa tirrenica e ionica della Calabria (tra Praia a Mare e Crotone) e nella costa nord-orientale della Sicilia, per esempio, i depositi si rinvengono sempre a quote più elevate, fino a 120 m s. m. nei pressi di Reggio di Calabria (Eutirreniano di Bovetto e Ravagnese). Nell'istmo di Corinto, addirittura, l'Eutirreniano affiora a una quota di circa 300 m s. m. che rappresenta la quota di affioramento più elevata per l'area mediterranea.

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