Trèvi

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comune in provincia di Perugia (47 km), 412 m s.m., 71,16 km², 8243 ab. (trevani), patrono: sant’ Emiliano (28 gennaio).

Centro dominante il versante orientale della valle Umbra. Di origine umbra, poi municipio romano, l'antica Trebiae sorse presso le rive del Clitumno, nei pressi della via Flaminia. La città nuova, arroccata sul colle, sorse tra i sec. III e VI. Fece parte del Ducato di Spoleto e subì l'assalto dei Saraceni e degli Ungari. Alla fine del sec. XII si costituì in libero comune guelfo e partecipò a vivaci lotte di fazione alle quali pose fine la signoria di Perugia. Dopo un breve dominio dei Trinci, nel 1439 passò allo Stato Pontificio. § Il Palazzo Comunale (sec. XIV), fiancheggiato da un torrione duecentesco, è sede della pinacoteca, che conserva marmi e iscrizioni romane, una tavola dello Spagna, una Madonna del Pinturicchio e pregevoli esempi di pittura umbra. Di rilievo la cattedrale di Sant'Emiliano (del sec. XII, successivamente trasformata) e la chiesa di San Francesco (del 1228, poi modificata; nel convento attiguo è ospitato il Museo dell'Olio). Nei dintorni vi sono la chiesa della Madonna delle Lacrime (1487-1522), con portale scolpito da Giovanni di Gianpietro da Venezia e affreschi del Perugino e dello Spagna; il tempietto del Clitumno, edificio paleocristiano del sec. V, costruito con elementi di sacelli pagani; e inoltre abbazie, torri e antiche chiese.§ L'economia, in cui predomina la tradizionale e pregiata olivicoltura, conta su aziende che operano nei settori cartario, meccanico,alimentare, impiantistico, del mobile e delle calzature.

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