Uropigi

sm. pl. [da uro-2+greco pyge, deretano]. Ordine (Uropygi) di Artropodi Aracnidi che annovera poco più di 80 specie di dimensioni comprese fra 2 e 65 mm e diffuse nelle regioni tropicali e subtropicali americane e asiatiche. Hanno il prosoma coperto da un carapace che porta due occhi anteriormente e altri 3 o 4 per ciascun lato; i cheliceri sono conformati a uncino, con un articolo terminale che si ripiega su uno basale; i pedipalpi sono tozzi e robusti e spesso terminano a chela; il primo paio di zampe, sottile e allungato, ha funzione sensoriale e non viene usato per la locomozione, ma, quando l'animale è in movimento, saggia continuamente il terreno; l'opistosoma, relativamente grande, è formato da 12 segmenti ben distinti l'ultimo dei quali, nettamente più piccolo degli altri, porta l'apertura anale e un lungo flagello plurisegmentato che ricorda quello dei Palpigradi. Presso l'ano sboccano anche due voluminose ghiandole addominali dal secreto repellente e caustico usate con funzioni difensive. La respirazione si compie per mezzo di quattro polmoni a libro i cui stigmi si aprono ventralmente al secondo e terzo segmento dell'opistosoma; l'escrezione si avvale di ghiandole coxali e tubuli del Malpighi. L'inseminazione della femmina ha luogo per mezzo di spermatofore deposte sul terreno; su di esse il maschio posiziona la compagna in modo che possano penetrarle nell'orificio genitale, oppure ne aiuta la penetrazione con i pedipalpi; è preceduta da un complesso corteggiamento durante il quale i due partner si trattengono unilateralmente o reciprocamente per le lunghe zampe sensorie tramite i pedipalpi, contatto che termina solo a inseminazione avvenuta. Le uova, di numero compreso fra poche unità e qualche decina, restano aderenti al corpo della madre e così pure i piccoli per un certo periodo di tempo, al termine del quale essi si disperdono e la madre muore. Gli Uropigi non possiedono apparati velenosi, sono attivi di notte e passano il giorno in microambienti umidi, come il detrito del sottobosco, crepe degli alberi ecc. Si nutrono di insetti, vermi, lumache e altri invertebrati, che catturano con i pedipalpi e dilaniano coi cheliceri. Attualmente includono la sola famiglia Telifonidi; gli Schizomidi, un tempo considerati anch'essi una famiglia di quest'ordine, ne sono attualmente separati come ordine a sé stante.

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