Varda, Agnès

regista cinematografica francese (Bruxelles 1928 - Parigi 2019). Fotografa, esordì nel 1954 col mediometraggio a soggetto a basso costo La Pointe-Courte (montato da A. Resnais) che, con la serie di personalissimi cortometraggi successivi (Ô saisons, ô châteaux, 1956; Du côté de la Côte e il documentarioL'Opéra-Mouffe, 1960), la pose tra i precursori della nouvelle vague alla quale partecipò splendidamente, nel 1962, col film Cléo dalle 5 alle 7, cristallino e angoscioso. Seguirono il discutibile Le bonheur (1964, Il verde prato dell'amore) e l'insuccesso Les créatures (1966). Tornò al documentario in Salut les Cubains (1964), Elsa (1966, per la TV), e Lontano dal Vietnam (1966). Recatasi negli USA col marito J. Demy, vi girò Black Panthers (1968), il film a soggetto Lions Love (1969), con tecnica alla Warhol, e Mur, murs (1981). La sua ottica femminista si è esplicata inoltre in Nausicaa (1970) e Daguerreotypes (1975). Dopo il cortometraggio Ulysse (1983), si è imposta con Senza tetto né legge, Leone d'oro a Venezia nel 1985, seguito da Jane B. par Agnès V. (1988) e da Garage Demy (1992), dedicato al marito da poco scomparso. Nel 1994 ha girato Le cento e una notte, per celebrare il centenario del cinema, e nel 2000 è tornata al documentario con Les glaneur et la glaneuse.

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