Vazov, Ivan

narratore e poeta bulgaro (Sopot 1850-Sofia 1921). Scrittore versatile, poeta, narratore, drammaturgo, uomo politico e organizzatore di cultura, Vazov occupa un posto preminente nella storia culturale e politica della nuova Bulgaria. L'intento della sua opera è dichiaratamente agitatorio e patriottico: prevale perciò un certo neoromanticismo , a volte non scevro di elementi retorici. Si ricordano le raccolte di versi Lo stendardo e la gusla (1876), Le sofferenze della Bulgaria (1877) e la monumentale, popolarissima sintesi epico-lirica sugli apostoli e i combattenti della guerra di liberazione, Epopea dei dimenticati (1881). Importante la serie dei suoi racconti poetici concepiti in forma di ballata, di cui il più noto è Il cumulo, poema dalla vita degli šopi, apologo sull'onore e sull'amore nell'ambiente contadino al momento della disfatta turca. Altri racconti, vicini in un certo senso al realismo critico, condannano le ambizioni sfrenate della nuova borghesia nazionale: si ricordano Schizzi e ghirigori, Mondo variegato e La serva. Un cenno a parte merita il racconto Nonno Jotzo guarda (1917), dove è poeticamente colto il momento di trapasso dal vecchio mondo turco alle nuove società della Bulgaria indipendente. Vazov è anche autore di opere drammatiche come Borislav e Ivailo, tratte da soggetti della storia nazionale, di interessanti e arguti “taccuini di viaggio” e di alcuni romanzi storici di fattura ineguale. Suoi capolavori sono considerati il romanzo Sotto il giogo (1889), epopea umanissima dell'insurrezione nazionale, e il romanzo breve Invisi e sgraditi (1883), sulla vita dei rifugiati politici in Romania. Una riuscita serie di schizzi di costume, condotta con partecipe sensibilità e acuta osservazione, è I compari (1884).

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