Vico Equénse

Indice

comune della Città Metropolitana di Napoli (39 km), 90 m s.m., 29,30 km², 20.322 ab. (vicani), patrono: santi Ciro e Giovanni (31 gennaio).

Cittadina della Penisola Sorrentina, affacciata sul golfo di Napoli. Sorta sul luogo dell'antica Aequana (reperti della cosiddetta “necropoli di via Nicotera” sec. VI-V a. C.), distrutta dai Goti (553) e rifondata da Carlo II d'Angiò (fine sec. XIII), fu feudo di varie famiglie. Subì gravi danni nel terremoto del 1980.§ Nel borgo, con un intrico di pittoresche strade, è la chiesa dell'Annunziata (sec. XIV, rimaneggiata nei sec. XVII-XVIII). Sulla punta del promontorio di Vico, a picco sul mare, sorge il castello angioino (sec. XIII, ma più volte rimaneggiato). Interessante è il Museo Mineralogico Campano – Fondazione Discepolo.§ L'economia è basata sul turismo balneare, escursionistico al monte Faito, termale (sorgente sulfurea dello Scrajo) e di villeggiatura, e sull'agricoltura, con ortaggi, uva da vino (penisola sorrentina DOC), agrumi, noci e olive; è ancora fiorente la pesca e l'allevamento, con produzione lattiero-casearia. Celebre è la locale “pizza a metro”.

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