Villa d'Adda

Indice

comune in provincia di Bergamo (18 km), 286 m s.m., 6,01 km², 4195 ab. (villadaddesi), patrono: sant’ Andrea (30 novembre).

Centro formato da numerosi nuclei, posti tra la sponda sinistra dell'Adda e le prime pendici del monte Canto. Antico feudo dei conti di Lecco e poi dell'arcivescovo di Milano, passò nel 1156 ai vescovi di Bergamo per volere di Federico Barbarossa. Dopo aspre lotte tra guelfi e ghibellini (sec. XIII-XIV) e tra il Ducato di Milano e la Repubblica di Venezia, fu compreso nel territorio veneto (sec. XV).§ Oltre ad alcuni resti dell'antico borgo medievale (torri e mura), l'abitato conserva la quattrocentesca chiesa di San Giovanni, con all'interno un dipinto attribuito al Borgognone (sec. XVII), e la settecentesca parrocchiale di Sant'Andrea, con campanile di Giuseppe Bovara. Di grande interesse storico-ambientale è il traghetto che, raggiungibile percorrendo la suggestiva passeggiata lungo il fiume, collega alla sponda di Imbersago sull'Adda con un meccanismo che la tradizione vuole ideato da Leonardo da Vinci. § L'economia si basa sull'industria, con aziende operanti nei settori meccanico, metallurgico, tessile, della lavorazione dei materiali lapidei (marmo e graniti) e dei materiali da costruzione. L'agricoltura, di secondaria importanza, produce cereali, ortaggi e uva, ed è affiancata dall'allevamento (bovini da carne e da latte) e dal turismo escursionistico (passeggiate e mountain bike nel Parco dell'Adda).

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