Vipèridi

sm. pl. [da vipera]. Famiglia (Viperidae) di Serpenti diffusa in tutto il mondo a eccezione dell'Australia e dell'Antartide comprendente i più noti serpenti velenosi: vipere e crotali (serpenti a sonagli). Nei rappresentanti di questa famiglia il meccanismo di inoculazione del veleno ha raggiunto il suo massimo perfezionamento. Nei Viperidi, infatti, l'osso mascellare, che è assai breve e mobile, reca una zanna molto sviluppata il cui canale velenifero risulta solitamente del tutto chiuso, talché all'esterno non compare alcun solco (serpenti solenoglifi). In posizione di riposo le zanne vengono ripiegate in maniera che giacciano orizzontalmente lungo la mascella superiore. Grazie a un movimento delle ossa che costituiscono l'arco palatomascellare, le zanne possono essere drizzate e portate in avanti; è abitudine dei Viperidi, una volta morsa la preda e avervi inoculato il veleno, non trattenerla ma ritrarsi quasi immediatamente. I Viperidi comprendono specie (ca. 250) sia terrestri sia arboricole. La differenza principale tra le due sottofamiglie più grandi è che i Crotalini possiedono una fossetta su ciascun lato della mascella superiore, fra narice e occhio, che è un sofisticato sensore nervoso della temperatura: quest'organo ha la funzione di localizzare le prede fornendo un'immagine all'infrarosso dell'ambiente che circonda il crotalo. Questo permette ai membri di questa sottofamiglia di localizzare le prede (piccoli mammiferi, quindi a sangue caldo) anche nell'oscurità e infatti i Crotalini sono attivi soprattutto al crepuscolo. I Viperini invece mancano di questo particolare organo di senso e di conseguenza sono attivi prevalentemente nelle ore diurne.

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