Vitti, Mònica

nome d'arte dell'attrice italiana Maria Luisa Ceciarelli (Roma 1931 - 2022). Commediante versatile, passò dai ruoli comici e brillanti, che la imposero sia in teatro sia in televisione nei primi anni Cinquanta, a quelli drammatici o, comunque, meno estemporanei e più complessi. Fu diretta da M. Antonioni nel 1957 (Io sono una macchina fotografica di J. Van Druten, Ricorda con rabbia di J. Osborne); nel 1958 affrontò I capricci di Marianna di Musset e nel 1964 Dopo la caduta di A. Miller. Tra i ruoli televisivi spicca, nel 1962, quello nelle Notti bianche di F. M. Dostoevskij (regista V. Cottafavi). Ma fu il cinema a darle notorietà internazionale con la tetralogia di Antonioni L'avventura, La notte, L'eclisse, Deserto rosso (1960-64), in cui essa creò quattro diverse immagini dell'inquietudine e della nevrosi femminili. Preferì poi la commedia all'italiana, magari con una venatura di grottesco (da La ragazza con la pistola, 1968, a Io so che tu sai che io so, 1982). Fanno eccezione le parentesi con M. Jancsó in Italia (La pacifista, 1971), con L. Buñuel in Francia (Il fantasma della libertà, 1974) e anche la Tosca (1973) di L. Magni, senza contare il ritorno con Antonioni per Il mistero di Oberwald (1980). Nel 1984 ha vinto il premio dell'attrice al festival di Berlino con Flirt, opera prima di R. Russo, da lei anche sceneggiata; sempre del regista Russo è Francesca è mia (1986). In seguito la Vitti ha diversificato la propria attività, lavorando in teatro (La strana coppia, 1987; Prima pagina, 1988) e televisione. Nel 1990 ha scritto, diretto e interpretato il film Scandalo segreto. Nel 1993 ha pubblicato la sua autobiografia dal titolo Sette sottane. Nel 1995 le viene assegnato il Leone d'Oro alla carriera al Festival del Cinema di Venezia.

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