Wallace, David Foster

scrittore statunitense (Ithaca, New York, 1962-Claremont, California, 2008). Esponente del cosiddetto post-postmodernismo ed erede di Pynchon e De Lillo, W. è uno dei “fondatori” della corrente Avant Pop. Il cinema, la televisione, i media, il mondo della politica sono tra i motivi dominanti degli scritti di W. che, combinando ironia, satira e critica dissacra e deride i miti dell'America dell'ultimo decennio del Novecento (The Broom of the System, La scopa del sistema, 1987; Girl with Curious Hair, La ragazza dai capelli strani, 1989; Infinite Jest, Burla infinita, 1996; Brief Interviews with Hideous Man, Brevi interviste con l'uomo orrendo, 1999). Fervente sostenitore del valore del libro, della scrittura e della narrativa come efficace mezzo di comunicazione rispetto alle nuove tecnologie e ai nuovi mezzi d'informazione, nel 1997 pubblica la raccolta di saggi A Supposedly Fun Thing that I’ll never Do Again: Essays and Arguments (trad. it. Una cosa divertente che non sarò mai più; tennis, TV, trigonometria, tornado), in cui oltre che sulla scrittura, riflette sulla filosofia, le teorie letterarie, sostanziando le sue considerazioni con ironici e puntuali reportages sulle realtà contemporanee. Muore suicida.

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