Zampa, Luigi

regista cinematografico italiano (Roma 1905-1991). Entrò nel neorealismo con due aggressive commedie popolaresche (Vivere in pace, 1946, e L'onorevole Angelina, 1947) e con un forte dramma in costume, Processo alla città (1952), forse la sua opera più riuscita, anticipò il cinema civile dei decenni successivi. Con la trilogia realizzata in collaborazione con V. Brancati: Anni difficili (1948), Anni facili (1953) e L'arte di arrangiarsi (1955), evocò in toni satirico-grotteschi il fascismo (con un'appendice nel 1962: Anni ruggenti) per osservarne poi, dolorosamente, la continuità negli intrallazzi del dopoguerra. Dopo una trascrizione da A. Moravia (La romana, 1954), il regista – che ha anche pubblicato due romanzi: Il successo, 1957, e Sazia di giorni, 1962 – ondeggiò tra la commedia all'italiana (Il vigile, 1960; Il medico della mutua, 1968; Letti selvaggi, 1979) e la denuncia tra le righe (Il magistrato, 1959; Bisturi la mafia bianca, 1973; Gente di rispetto, 1975; Il mostro, 1977).

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