Zanibóni, Tito

uomo politico italiano (Monzambano 1883-Roma 1961). Combattente pluridecorato durante la prima guerra mondiale, fu deputato socialista (1921-23) e uno dei promotori del patto di pacificazione del 1921. Dopo il delitto Matteotti cercò con Donati e altri di spingere l'Aventino sulla strada della lotta a fondo, ma, fallito ogni tentativo, pensò di organizzare un attentato contro Mussolini. Il mattino del 4 novembre 1925 avrebbe dovuto sparare con un fucile di precisione da una finestra dell'albergo Dragoni a Roma contro il duce che teneva un discorso da un balcone di palazzo Chigi ma, tradito da C. Quiglia, fu arrestato poco prima dell'attentato e condannato a trent'anni di reclusione. Liberato dopo la caduta del fascismo, fu nominato alto commissario per l'epurazione (1944), poi alto commissario per i profughi e i reduci (1944-45) e infine presidente dell'Associazione nazionale ufficiali in congedo.

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