(Zadar). Capoluogo della contea di Zadar (regione: Dalmazia, Croazia), 69.556 ab. (2001).

Generalità

Situata sulla costa adriatica, di fronte all'isola di Ugliano (Ugljan), da cui è separata tramite il canale di Zara (Zadarski kanal), è collegata da regolari servizi di navigazione all'Italia. Grazie al clima mite di cui gode, è soprattutto un frequentato centro turistico. Università.

Storia

Antica città dei Liburni, è ricordata col nome di Idasse sin dal sec. IV a. C. Partecipò accanto a Ottaviano alla prima guerra dalmatica (35-33 a. C.) e proprio allora divenne colonia romana col nome di Iader. La fine dell'Impero romano non frenò il suo sviluppo. Città principale della Dalmazia bizantina nel sec. VII, spentasi la potenza di Ravenna (751), divenne il maggior porto dell'Adriatico e la capitale di un ducato autonomo di Dalmazia. Solo l'ascesa di Venezia ne mise in pericolo la prosperità. Al tempo della lotta per le investiture (sec. XI) Zara condusse una sua politica estera indipendente da quella di Bisanzio, ora facendosi proteggere da Venezia ora ricorrendo ai sovrani d'Ungheria. Nel sec. XII la città ebbe un governo di carattere popolare; Venezia, che la conquistò con le armi nel 1204, le diede in seguito un governo aristocratico. Il dominio veneziano subì una lunga interruzione tra il 1358 e il 1409, quando Zara, tornata a essere la capitale della Dalmazia, si appoggiò ora al re d'Ungheria, ora al re di Napoli, ora al futuro imperatore Sigismondo. Tornata nel 1409 sotto Venezia, accettò l'autorità di un conte, rappresentante della Serenissima. Decaduta la nobiltà, Zara vide ascendere la borghesia, soffrendo della guerra fra Venezia e i Turchi. Dalla fine del sec. XVI vi risiedette un provveditore generale di Dalmazia e Albania, che governò l'intera provincia con poteri civili e militari. Nel sec. XVIII la città si completò e si arricchì, ma la caduta di Venezia (1797) la fece passare sotto lo scettro asburgico, con scarso entusiasmo della popolazione. Nel 1805, per volere di Napoleone, fu aggregata al Regno d'Italia, nel 1809 alle Province Illiriche; nel 1813 gli Austriaci occuparono la città incontrando un'inattesa resistenza. Durante tutto il sec. XIX Zara trovò il modo di riaffermare, in diverse occasioni, la sua italianità, come nel 1848 e nel 1861. Il 4 novembre 1918 truppe italiane entrarono in Zara, già insorta da alcuni giorni; nel 1920 col Trattato di Rapallo la città venne assegnata al Regno d'Italia. Durante la seconda guerra mondiale la città fu oggetto di intensi bombardamenti da parte degli Alleati, che causarono un gran numero di vittime e l'avvio dell'esodo italiano. Col trattato di pace del 1947 la città (che aveva ormai perduto il suo carattere italiano in seguito all'urbanizzarsi della popolazione rurale croata) venne annessa alla Iugoslavia nell'ambito della Repubblica federata di Croazia, alla quale è rimasta dopo la dissoluzione della Iugoslavia nel 1991.

Arte

Dell'antica città romana restano avanzi delle mura, di tre porte e il foro lastricato, circondato da portici con colonne e fiancheggiato da una basilica e dal Capitolium. Resti di terme e case private sono stati trovati nella città moderna. La città medievale, sorta sull'impianto urbanistico romano, ha accentuati caratteri veneti. Al sec. IX risale la rotonda chiesa di San Donato, di forme bizantine, con tre absidi e cupola; all'alto Medioevo appartengono le chiese di San Pietro e di San Lorenzo; al sec. XII la chiesa di San Crisogono, romanica ma trasformata in epoca barocca, con tracce di affreschi del 1175. La cattedrale, dedicata a Santa Anastasia, fu fondata nel sec. IX e rifatta nel 1285. L'edificio mostra nella struttura influssi pugliesi e toscani, ma ha decorazione lombardeggiante; nel suo interno si trovano un'opera di Palma il Giovane e un ricco tesoro. Notevoli sono le chiese di Santa Maria del sec. XII, rimaneggiata nei sec. XVI e XVIII, e quella di San Francesco del sec. XIII, anch'essa ampiamente rimaneggiata nel sec. XVII. La chiesa di San Simeone custodisce la preziosa arca del santo, opera di Francesco da Sesto di Milano (1377-80). Zara conserva anche interessanti opere di fortificazione di M. Sanmicheli (porta di Terraferma, 1543) e altri edifici civili cinquecenteschi (loggia della Gran Guardia, loggia di Città). Il Museo archeologico, situato nell'Università, raccoglie materiale preistorico, cippi funerari liburnici, statue e materiale romano di età imperiale, sia di Zara sia di altre località della Dalmazia settentrionale. Nel convento benedettino annesso alla chiesa di Santa Maria è allestita la Mostra Permanente di Arte Sacra, con una sezione lapidea, i tesori dei maestri orafi della scuola zaratina e alcuni notevoli dipinti (V. Carpaccio, L. Lotto).

Economia

Zara è sede di industrie alimentari, cantieristiche, meccaniche di precisione, del legno, tessili e dei liquori (maraschino). Il settore turistico in costante incremento ha comportato sia un cospicuo sviluppo alberghiero (Puntamica in Pineta) sia la nascita di nuove strutture e servizi logistico-portuali. Di un certo rilievo è la pesca. Aeroporto.

Curiosità

Dal 1960, tra luglio e agosto, la chiesa di San Donato ospita un Festival internazionale di musica antica e da camera.

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