Zhao Ziyang

uomo politico cinese (Hua 1919-Pechino 2005). Nato in una famiglia di proprietari terrieri, entrava nel Partito Comunista Cinese nel 1938, svolgendo negli anni successivi attività politica nel Nord del Paese e ricoprendo varie cariche di partito dopo la costituzione della Repubblica Popolare della Cina (1949). Nel 1967 era vittima delle epurazioni messe in atto dalla Rivoluzione culturale; riabilitato nel 1973, era eletto nel Comitato Centrale del PCC e due anni dopo veniva nominato segretario del Partito nella provincia di Szechwan, dove si metteva in luce per la capacità dimostrata nell'incrementare la produzione agricola e industriale del territorio. Le misure pragmatiche adottate da Zhao Ziyang a questo scopo, ovvero sostanzialmente incentivi materiali che incoraggiavano l'iniziativa privata, maggiore autonomia ai dirigenti delle industrie e possibilità per i contadini di ampliare gli appezzamenti di terra privata, suscitavano l'attenzione di Deng Xiaoping, che appoggiava l'ascesa politica di Zhao Ziyang: membro del Politbureau nel 1979, entrava nel Comitato Centrale nel 1980. Premier nello stesso anno in sostituzione di Hua Kuo-feng, nel 1987 diventava segretario generale del partito dopo le forzate dimissioni di Hu Yaobang. Zhao Ziyang propugnava anche nella nuova carica una linea di riforme economiche e di apertura in politica estera e durante i moti di piazza Tien-An-Mên (vedi Cina, Repubblica Popolare della-) si esprimeva a favore del dialogo con gli studenti in rivolta e contrastava la scelta repressiva dei vertici dello Stato, venendo per questo rimosso da tutti gli incarichi (1989).

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