Zòlla, Elémire

saggista e narratore italiano (Torino 1926-Montepulciano, Siena, 2002). Ordinario all'Università “La Sapienza” di Roma, esordì con un saggio sull'etica di B. Croce (Saggi di etica e di estetica, 1947). Tra le sue opere di narrativa, che risentono della sua formazione filosofica, si ricordano Minuetto all'inferno (1956) e Cecilia o della disattenzione (1961). Collaboratore di quotidiani e riviste, Zolla è noto come saggista: Eclissi dell'intellettuale (1959), Volgarità e dolore (1962), Le potenze dell'anima (1968), I letterati e lo sciamano (1970), Che cos'è la tradizione (1971), Le meraviglie della natura, Introduzione all'alchimia (1975), I mistici dell'Occidente (1976), Il superuomo e i suoi simboli nelle letterature moderne (1979), Aure (1985), L'amante invisibile (1986), Uscite dal mondo (1992), Lo stupore infantile (1994). Si tratta di una produzione molto vasta e multiforme, difficilmente collocabile in una disciplina. Quello di Zolla è un percorso di esplorazione delle fonti sapienziali dell'esperienza metafisica, in cui continuamente vengono confrontate le modalità occidentali e orientali del pensare e del sentire, i miti antichi e moderni, le ricerche alchemiche e gli esperimenti di realtà virtuale. Nel 1996 ha pubblicato il volumetto polemico La nube del telaio, invettiva contro le eccessive pretese della ragione. Del 1998 è il volume antologico Il Dio dell’ebbrezza, che raccoglie testi di Nietzsche, Freud, Michaux, Landolfi ecc., a cui Zolla fa precedere un suo pregevole saggio introduttivo. Nel 2002, subito dopo la sua scomparsa, è stato pubblicato Discesa agli inferi e resurrezione.

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