accelerazióne

Indice

Lessico

sf. [sec. XIV; latino acceleratío-ōnis]. Atto ed effetto dell'accelerare; aumento di velocità; rapidità (anche fig.): l'automobile procedeva con accelerazione progressiva; “l'accelerazione vertiginosa della nostra vita interiore” (D'Annunzio). § In fisica terrestre, si dice accelerazione sismica l'accelerazione del suolo impressa da un terremoto, cioè la massima rapidità con cui un punto raggiunto dal terremoto passa dallo stato di quiete a una certa velocità di movimento.§ In astronomia, l'accelerazione secolare nel moto della Luna è l'accorciamento del periodo di rivoluzione lunare dovuto sia a una azione perturbatrice dei pianeti nel moto della Terra e della Luna, sia a un allungamento del giorno terrestre dovuto alle maree. Per effetto dell'accelerazione secolare, la Luna anticipa il passaggio sopra uno stesso meridiano di circa 8‟ al secolo.

Cinematografia

L'accelerazione delle immagini si ottiene effettuando la ripresa a una frequenza più bassa di quella standard che è di 24 fotogrammi al secondo: i film muti, ripresi a 16 fotogrammi al secondo, se proiettati con una frequenza standard, subiscono appunto tale effetto (effetto Chaplin). Per sequenze comiche e grottesche o per altri fini (per esempio, scene di caos, di magia spettacolare) previsti dal soggetto, si realizzano rallentamenti anche più forti (normalmente fino a 8 fot/s). Il campo in cui l'accelerazione trova il suo più importante impiego è quello della cinematografia scientifica; per esempio, la ripresa dei fenomeni botanici (sbocciare di fiori; fototropismo e geotropismo, ecc.); biologici (incubazione di un uovo, ecc.); microbiologici (in cui l'accelerazione viene associata alle riprese microscopiche) e tecnici. In questi casi il rallentamento della ripresa può essere spinto fino a 1 fot/h e anche 1 fot/giorno: per ottenere questo, la cinepresa è comandata da appositi apparecchi (timer o intervallatori) che inviano gli impulsi con la frequenza voluta sia alla cinepresa sia, eventualmente, all'impianto di illuminazione.

Economia

Secondo il principio di accelerazione ogni aumento del reddito, e quindi della domanda globale, determina un aumento proporzionale della domanda di beni capitali cioè un aumento degli investimenti (chiamati appunto investimenti indotti). Il rapporto fra aumento del reddito e aumento degli investimenti è misurato dall'acceleratore. Il principio di accelerazione, definito per la prima volta da Aftalion nell'analisi della sovrapproduzione, è stato successivamente sviluppato da J. M. Clark e da altri economisti come Samuelson e Harrod (che lo ha chiamato “principio di relazione”).

Meccanica

L'accelerazione è la grandezza cinematica che esprime la rapidità di variazione della velocità di un punto mobile nel tempo. Se calcolata in un intervallo di tempo finito, Δτ, si parla di accelerazione media in quell'intervallo di tempo e si definisce come il rapporto tra la differenza delle velocità finale e iniziale (incremento della velocità) e l'intervallo di tempo:

Se si immagina di compiere questa misurazione per intervalli di tempo sempre più piccoli (al limite infinitesimi) si parla di accelerazione istantanea (o, più semplicemente, di accelerazione), definita, quindi, come il rapporto tra la variazione di velocità, dv, in un piccolissimo intervallo di tempo, dt, e l'intervallo di tempo stesso:

In altri termini, l'accelerazione è una grandezza vettoriale (perché è data dal rapporto tra una grandezza vettoriale, la velocità, e una grandezza scalare) che viene definita come la derivata della velocità rispetto al tempo; la direzione e il verso di tale vettore sono quelli della differenza di due vettori velocità infinitamente vicini (vedi moto1). Le dimensioni dell'accelerazione sono quelle di una lunghezza divisa per un tempo al quadrato: [a]=[l ∤ t-2]. Si osservi che l'accelerazione può essere non nulla anche in un moto uniforme (cioè a velocità costante) purché la direzione della velocità cambi nel tempo. Per evidenziare il contributo all'accelerazione dovuto da una parte alla variazione della grandezza della velocità e dall'altra alla curvatura della traiettoria, si usa scomporre il vettore acceleratore in due componenti notevoli: la prima, detta accelerazione tangenziale, è diretta secondo la tangente alla traiettoria, nel verso del moto, e ha modulo la seconda, detta accelerazione normale (o centripeta), è diretta verso il centro di curvatura della traiettoria e ha modulo dove v è la velocità del punto in quell'istante e r è il raggio di curvatura. Se il moto è uniforme, è nulla l'accelerazione tangenziale, mentre se è rettilineo, è nulla l'accelerazione normale, perché r=∞. § Si distinguono diversi tipi di accelerazione. Accelerazione angolare, nel moto attorno a un asse, derivata della velocità angolare rispetto al tempo. Accelerazione areolare, nel moto piano, derivata della velocità areolare rispetto al tempo. Accelerazione di Binet, vedi Binet. Accelerazione di gravità o gravità, l'accelerazione che compete al moto di un corpo in caduta libera in un campo gravitazionale; si indica generalmente con g. Alla superficie della Terra è mediamente: g=9,81 m/s². Accelerazione nel moto relativo, l'accelerazione di un punto materiale quando si considera il moto in un sistema di riferimento mobile rispetto a un altro sistema considerato fisso. Può essere rappresentata dalla risultante di tre accelerazioni: la prima, dovuta al moto del punto rispetto al riferimento mobile, è detta accelerazione relativa; la seconda, dovuta al moto del riferimento mobile rispetto a quello fisso, è detta accelerazione di trascinamento; la terza è detta accelerazione di Coriolis o accelerazione centrifuga composta o accelerazione complementare ed è definita dal teorema di Coriolis. Accelerazione radiale e trasversa, componenti dell'accelerazione nell'analisi del moto in coordinate polari.

Medicina

L'accelerazione esercita su di un corpo umano, che si trovi in un veicolo, effetti patologici diversi a seconda delle funzioni e degli organi interessati; tali effetti sono in rapporto alla durata e all'intensità dell'accelerazione. Un uomo sopporta abbastanza bene accelerazioni fino a 6 g anche per parecchie decine di secondi; accelerazioni superiori vengono tollerate ma solo per tempi brevi (il valore massimo raggiunto è di 36 g per circa 1 s); per esempio, durante il rientro sulla Terra i cosmonauti vengono sottoposti per qualche decina di secondi ad accelerazione fino a 10-12 g. Forti accelerazioni, anche per tempi brevissimi, e deboli accelerazioni, ma per tempi lunghi, provocano fratture e lesioni a causa degli spostamenti di organi del corpo e delle pressioni esercitate sulle masse interne. Per accelerazioni di media intensità e che durano alcuni secondi l'effetto più intenso è risentito dalla massa sanguigna circolante. Allorché l'accelerazione si esercita lungo l'asse testa-piedi il sangue si accumula nella parte inferiore del corpo: il volume delle gambe aumenta, la diminuzione della pressione nelle arterie della retina provoca perdita temporanea della vista (visione nera); se l'accelerazione si prolunga si ha perdita di coscienza. Quando l'accelerazione avviene lungo l'asse piedi-testa provoca l'afflusso di un maggior volume di sangue nella parte superiore del corpo, per cui è meno sopportata: determina congestione cerebrale e perdita della capacità visiva (visione rossa). Accelerazioni trasversali molto elevate possono provocare disfunzioni dell'apparato respiratorio e spostamento delle masse interne; se avvengono nel senso petto-dorso e non sono molto elevate e di lunga durata vengono sopportate abbastanza bene (questa, infatti, è la posizione che viene fatta assumere ai cosmonauti durante il lancio e il rientro). Per evitare gli effetti dell'accelerazione sono stati ideati e costruiti sedili adatti e indumenti detti “anti g”, che limitano lo spostamento della massa sanguigna da un distretto organico a un altro e mantengono le masse interne al loro posto.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora