acetilène

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sm. [dal francese acéthylène]. Idrocarburo di formula HC≡CH, primo termine della serie degli alchini, con punto di fusione a –81,8 ºC; allo stato puro si presenta come un gas incolore, di odore non sgradevole; quello d'uso corrente ha invece odore disgustoso per la presenza d'impurezze (fosfina, idrogeno solforato). Miscelato con aria, l'acetilene è fortemente esplosivo; inalato provoca anestesia generale per cui veniva usato quale anestetico con il nome di narcilene. Scoperto nel 1836, fu prodotto su scala industriale dal 1892, partendo dal carburo di calcio secondo la reazione

Tale processo viene sempre più sostituito da quelli all'arco elettrico e per ossidazione parziale d'idrocarburi, che forniscono prodotti più puri. Nel primo, gli idrocarburi di carica (solitamente metano, etano e anche composti più pesanti) sono sottoposti all'arco elettrico: per cracking si ottengono gas in cui l'acetilene è presente in percentuali variabili dal 10 al 15%. Nel secondo, la carica di alimentazione (metano, butano o nafta), precedentemente riscaldata dagli stessi gas di reazione, viene bruciata parzialmente in un opportuno bruciatore: i gas in uscita contengono circa il 10% di acetilene, il 60% di idrogeno, il 25% di ossido di carbonio e altri sottoprodotti che vengono separati per distillazione frazionata. L'acetilene può essere facilmente ridotto allo stato liquido ma, per la tendenza a decomporsi in carbonio e idrogeno, può esplodere al minimo urto; l'immagazzinamento e il trasporto vengono pertanto effettuati, dopo averlo disciolto in acetone, immettendolo sotto pressione (12 atmosfere) in bombole nelle quali è posta una massa porosa che assorbe il liquido. Aprendo la bombola, la diminuita pressione fa ritornare l'acetilene allo stato gassoso. L'acetilene è largamente usato quale combustibile nei cannelli ossiacetilenici e come materia prima per la produzione di acido acetico e suoi derivati, di solventi e di materie prime per sostanze plastiche, di cloruro di vinile, di neoprene, di acrilonitrile, di acetato di vinile, ecc. e per la sintesi di solventi come tricloroetilene e percloroetilene.

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