Lessico

s. neutro latino (propr., rame, bronzo). Indica il metallo usato nell'antichità romana per gli scambi commerciali e più tardi le monete coniate in bronzo.

Aes grave

Bronzo pesante. Nome della prima monetazione di bronzo fuso, di peso librale, emessa da Romani, Etruschi, Umbri, Piceni e anche da alcune città dell'Italia meridionale negli ultimi decenni del sec. IV e nella prima metà del III a. C. L'aes grave comprende tutti i nominali, dall'asse alla semuncia, eccezionalmente anche il dupondio e il tripondio. Le serie dell'aes grave sono: la serie urbana romana della prua (tipo del rovescio), le serie cosiddette latine perché fuse per la circolazione nel Lazio, le serie etrusche anepigrafi della ruota (tipo del rovescio), la serie etrusca degli strumenti sacrificali (tipo del rovescio), le serie di Volterra e di Tarquinia, quelle umbre di Gubbio, di Todi e di Rimini, le picene di Hatria e dei Vestini, le serie campane di Cales e apule di Luceria e di Venusia, oltre a poche serie minori.

Aes rude

Rame bruto. Rame usato come mezzo di scambio prima dell'introduzione della moneta di Stato. Si trova in depositi votivi, tombe, gruzzoli nel Lazio e nell'Italia centro-settentrionale dal sec. VIII fino al III a. C. Si presenta in pezzi informi e di peso vario, da pochi grammi a 1-2 kg.

Aes signatum

Bronzo inciso. Pane di rame fuso, di forma rettangolare con rozze impronte, usato come mezzo di scambio premonetale a Roma e nell'Italia centrale e settentrionale dal sec. VI al III a. C. Si rinviene in pani interi o più frequentemente in frammenti anche piccoli. Le impronte più comuni sono il ramo secco, la spina di pesce, l'asta e due delfini, il ramo con foglie (vedi quadrilatero).

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